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5/6/2002
PETER EISENMAN
Tutto lo studio compiuto su P. Eisenman parte da Terragni, inoltre bisogna considerare alcuni aspetti della formazione di Eisenman:
In primo luogo
consideriamo che il maestro di Eisenman, alla fine degli anni sessanta,
è un professore inglese, intelligente e molto eccentrico, che si
chiama Colin Rowe; quest'uomo già alla fine degli anni quaranta
aveva impostato un modo di insegnare architettura, e di fare critica dell'architettura,
che aveva coordinate totalmente nuove rispetto a quelle che sino ad all'ora
si erano viste, queste coordinate consistevano nell'importare l'oggetto
architettonico all'interno delle sue stesse regole formative piuttosto
che legittimare l'architettura e/o l'oggetto architettonico attraverso
una serie di elementi esterni ad esso, vuoi storici, vuoi sociologici,
economici, od appartenenti alle categorie fisiche tipiche della storia
dell'arte che infondo continuavano ad essere abbastanza gettonate.
Questo discorso
creava un interessante "appiattimento" dell' architettura, infatti se si
svincola l'analisi e lo studio dell' architettura dalle componenti storiche,
sociologiche e stilistiche che normalmente le sono attorniate, si può
mettere a paragone anche opere che tra di loro sono molto distanti cronologicamente.
In una delle
prime opere letterarie di Rowe vi è il paragone tra alcuni schemi
organizzativi e distributivi di Palladio, eroe dello stesso Terragni, e
regole organizzative e distributive di Le Corbusier.
Senza questo
tipo di azzeramento, cioè senza prendere l'architettura di per sè
in quanto campo di sperimentazione sintattica, compositiva e linguistica,
non si sarebbe potuto fare questo tipo di analisi; è una ricerca
all'interno delle componenti squisitamente pertinenti all'architettura
in quanto suo sistema sintattico.
Eiseman si forma come giovane architetto, e come ricercatore, su questa scia lasciata da Rowe.
Il suo percorso
formativo consta di una prima laurea, di un master, di un periodo di apprendistato
che compie presso Gropius e poi di un dottorato intitolato "The Formal
Basis of Modern Architecture", che però non verrà mai pubblicato.
All'interno
di questa sua formazione vi è anche una conoscenza dell'Italia che
però non viene fatta storeograficamente, ma è molto mirata
e và collocata all'interno della costruzione mentale impostata da
Rowe; in questa ricerca nasce il " mito di Terragni ", l'architetto comasco
diviene una figura mitica per Eisenman perchè sul finire degli anni
cinquanta la figura di Terragni in Italia era:
A) non molto indagata
B) ancora in parte invischiata all'interno della polemica "architettura fascista o architettura non fascista"
Questi due fatti fanno si che Rowe ed i suoi giovani ricercatori abbiano un campo di ricerca molto libero che gli permette di accedere a numerose informazioni e disegni.
Nel 1963 Eisenman
fa la sua tesi di dottorato ("The Formal Basis of Modern Architecture")
che può essere considerata come una tesi ante litteram poiché
per la prima volta l'architettura viene indagata con tutta una serie di
schemi di natura sintattica e formale.
All'interno
di questo suo percorso egli si concentra esclusivamente su due opere di
Terragni:
Casa del Fascio a Como |
Casa Giuliani-Frigerio Como |
Queste saranno anche le due uniche opere di Terragni su cui scriverà.
1) La Casa del Fascio di Como: EROSIONE
Se analiziamo quest'opera, attraverso la lente del ragionamento per categorie formali di cui sopra, ci accorgiamo che rappresenta un movimento dall'esterno verso l'interno in cui si sottraggono parti progressive di materia per erodere "dinamicamente" la forma, attraverso questa operazione si ottiene la forma ed esce fuori anche il concetto di stratificazione.
2) Casa Giuliani-Frigerio a Como: ESPLOSIONE
Questa è un'opera opposta rispetto alla precedente, innanzitutto è l'ultima opera costruita di Terragni e dal punto di vista sintattico si muove esattamente su un principio opposto e cioè sull'esplosione; le parti, rispetto al nucleo, tendono a disarticolarsi con un movimento che và dall'interno verso l'esterno, questo tipo di moto appartiene a movimenti di disassemblaggio tipo il Neo Plasticismo .
Analizzeremo ora l'opera di Eisenman attraverso delle parole chiave, che ne descrivono le fasi.
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